sabato 26 novembre 2011
Chiara Sapigni, l'extra-terrestre
Quella di ieri è stata una giornata particolarmente difficile per la mia pressione arteriosa e scrivo proprio a chi ne è causa, l’assessora Chiara Sapigni.
Non mi disturbo neanche a smentire la sua terribile e incosciente lettera pubblicata ieri sul Carlino, visto che purtroppo la cronaca mi sostituisce anche questa volta, consentendomi però di esprimere con sempre più senso di riconoscenza, un vivo ringraziamento alla GdF per l’ennesimo atto volto a contrastare “una percezione soggettiva”.
Mentre Lei si arrovella sul neologismo più utile per far nuovamente infuriare i cittadini estensi, a neanche 200 mt. dalla stazione un supermarket “etnico” smerciava, neanche a dirlo, carne scaduta nel marzo 2011. Mi attendo adesso che ci venga a raccontare a supporto delle nostre percezioni, sempre tutte soggettive, che “i cibi commercializzati dagli immigrati non scadono mai”.
Forse lei vive veramente su un altro pianeta, forse il Sindaco la libera solo in rarissime occasioni per pentirsene subito dopo, oppure Lei si diverte a prenderci per i fondelli.
Mentre le scrivo ho davanti il bilancio di mandato 2004-2009 dove il suo collega Presidente di Circoscrizione, Calò, si vantava a chiusura del 2008 di “aver riavvicinato le diverse realtà al grattacielo, creato e sostenuto manifestazioni per condividere le ricchezze della nostra zona.”
Come dargli torto, in effetti diverse nazionalità di spacciatori adesso pullulano la zona stazione, così come poliglotto è il mondo della prostituzione nella GAD, trans compresi Presidente; e che dire della condivisione: beh, una ricchezza come lo spaccio di stupefacenti non poteva assolutamente rimanere uun nostro esclusivo appannaggio e quindi da bravi comunisti abbiamo condiviso, va bene così sig. Sindaco?
Non parliamo poi della collaborazione attiva e concreta con tutte le realtà associative, visto che Calò si permette di mettere in dubbio perfino la mia rappresentatività rispetto alle persone da lui precettate che annuiscono ad ogni sua parola.
Parliamo poi di tutta la mediazione, e il supporto agli stranieri, a cui anche Lei si è prodigata assessora. Talmente tanto impegnata su questo fronte da tralasciare un argomento ben più importante anche se assai doloroso: la questione Cona.
Se si preoccupa tanto dei suoi concittadini, allora perché non pensa anche ad esempio a quegl’anziani che alla minima storta o ai ragazzi che alla più banale frattura si dovranno fare, se va bene, dai 10 ai 12 km di auto per andare al Pronto Soccorso, sempre se sono a Ferrara, perché chi abita a Pontelagoscuro, grazie ad un’attenta ed efficace programmazione dell’urbanistica, è già condannato! E badi bene che non ho voluto calcare la mano con qualche sintomo più grave.
Allora, per amore della Vostra città, quell’amore che vi sprona a fare così “tanto bene” passate la mano e, parafrasando il film dagli effetti speciali del ferrarese Rambaldi, anziché telefonare, andate direttamente a casa oppure continuate a pensare come ET “Io sarò sempre qui”, aggiungiamo noi, attaccata alla poltrona?!
Graziano Cardi
Presidente Comitato Cittadino “Via Cesare Battisti”
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