domenica 13 novembre 2011

Il muto, il sordo e il cieco, che però ci vede

Che la medaglia abbia due facce, è notorio; che più facce abbiano i nostri amministratori, a seconda delle occasioni, è comprovato.
Il 10 giugno del 2009, con una calda estate alle porte si declamò la via della solidarietà come panacea di tutti i crimini nella zona GAD. Parliamo di un’attività iniziata nel 2005 e che tre anni fa veniva declamata come un successo che “ha restituito lo spazio dei giardini alla città” e in quella sede, più che ai bisogni dei residenti, si facevano presenti le impellenti necessità di “un corso di italiano e informatica, le attività ricreative, ginnastica e servizi di accompagnamento scolastico”.
Di quale città e giardini stiamo parlando? 
Utopia allo stato puro, tant’è che nel freddo dicembre 2010, al riparo dalle accuse di demagogia di una certa “percettiva”, scrissi una lettera per informare dell’enorme degrado della zona e della completa mancanza di vivibilità.
Ora, il plauso alle FdO è dovuto, anche perché dalle nostre denuncie qualcosa si è mosso, però tengo a precisare che la GAD non è il grattacielo e che un diffuso problema di sicurezza esiste ed è palpabile. E mentre non più tardi di mercoledì veniva arrestato l’ennesimo “inafferrabile”spacciatore e quasi confiscato “l’appartamento dei trans”, il Sindaco, sabato pomeriggio, affermava quanto fosse “fondamentale che le amministrazioni continuino ad occuparsi di aree come queste […] La riqualificazione, in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo attualmente, vuole essere un segnale di incoraggiamento per chi investe aprendo esercizi e locali pubblici”.
Bravo Sindaco, finalmente parole chiare e decise, peccato che si stesse riferendo non alle periferie cittadine quanto al centro storico, festeggiando con tanto di red carpet, balli e lancio di palloncini.

Via Govoni, recentemente divenuta  nuovo centro di spaccio
Mi duole rovinare la break dance, ma è evidente che ci sono priorità differenti. Se i cittadini di via Govoni si lamentano perché convivono con gli spacciatori che occupano perfino le loro cantine o perché alcuni esercizi commerciali di corso Piave, anziché essere illuminati a giorno come quelli del centro, sono costretti a chiudere alle 16.30, a causa anche dei furti sempre più recenti, evidentemente non è solo ignoranza del territorio.

Adesso posso capire il Presidente della Circoscrizione Calò, quando dice di “conoscere perfino ogni filo d’erba”.
Sul fatto che “le prostitute non abitino più qui” (16/10/2011) è vero che il 18/10 non hanno beccato prostitute ma trans, comunque, al netto del cavillo, basta intendersi Presidente.
La capisco, e mi sento di chiederLe scusa. Si proprio così, perché solo ora comprendo che nulla dipende da Lei ma dalla sordità del palazzo Municipale; e se loro non vogliono far niente, lasciano Lei in “braghe di tela” come direbbero a Oxford.

A questo punto mi sento di avanzarLe una proposta, prima che sia troppo tardi, dia le dimissioni e faccia parte attivamente del Nostro comitato.
Sì, lo so, via Carlo Mayer è un po’ distante da via Battisti, ma noi non siamo così campanilisti, la accenteremo senza remore.
Se Lei ogni giorno “si alza con la volontà di risolverli [i problemi], di stare sul pezzo” siamo pronti ad offrirLe l’opportunità, certo senza una comoda poltroncina, ma a fianco di tanti e volenterosi cittadini.
La zona la conosce, o almeno così ha detto, quindi sa dove trovarci.


Graziano Cardi
Presidente Comitato Cittadino “Via Cesare Battisti”

1 commento:

  1. Sono una residente di via Battisti. Non mi intendo per nulla di politica e non ho quindi le competenze necessarie per prendere parte alla discussione, se non appoggiando la dedizione e l'impegno del signor Cardi. Una sola considerazione mi sento di esprimere, forse da idealista: le autorità potrebbero cogliere l'invito a fare parte del Comitato nel senso di coinvolgere i residenti in iniziative volte alla riqualificazione della zona. Io ci starei.

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