venerdì 23 ottobre 2015

09/07/2015...Il giorno che ho rischiato di salutarvi!

Cari Amici del "Comitato Cittadino", 
per prima cosa voglio scusarmi con voi per la lunga assenza, ahimè non certo voluta, ne tanto meno cercata, ma ora sono di nuovo qui e come seconda cosa per farmi perdonare voglio raccontarvi quanto è accaduto il 09 luglio...il giorno in cui ho davvero rischiato di non poter più parlare con voi.

Cominciamo dal principio, alle ore 15:30 ero di ritorno dal Policlinico di Modena dove mi ero recato per dei controlli che fortunatamente avevano dato esiti assai soddisfacenti; mentre percorrevo la provinciale di Corporeno, complici la stanchezza e l'asfissiante calura, colto da malore ho perso il controllo della mia auto, causando un incidente che ahimè ha coinvolto anche altri automobilisti fortunatamente rimasti pressoché illesi, fatta eccezione per qualche livido o escoriazione.

Essendo io il fulcro del groviglio di auto, purtroppo non sono riuscito a cavarmela altrettanto bene, infatti appena liberato dalle lamiere, in condizioni non ben definibili sono stato trasportato d'urgenza al Sant'Anna dove, con solerzia e perizia, sono stato sottoposto a tutti gli esami e le cure del caso, per poter accertare al meglio la mia condizione.

A questo punto prima di proseguire nel mio racconto voglio fare pubblicamente i miei più sentiti ringraziamenti, alle Forze dell'Ordine, ai Paramedici e a quanti si sono prodigati per soccorrermi in quelle tragiche ore; ma torniamo a noi, passati i primi critici momenti e accertato che i danni riportati fossero un trauma toracico con contusioni polmonari bilaterali da fratture costali multiple, con pneumotorace sinistro, un trauma con conseguente infiammazione del ginocchio destro,  una frattura dell'apofisi trasversa sinistra della 7a vertebra cervicale e una frattura parcellare dell'apofisi spinosa della 1a vertebra dorsale che a tutt'oggi, a quasi quattro mesi dall'accaduto, ancora non si sono del tutto sanate e che sicuramente lasceranno un indelebile segno nella mia salute, come solco di vomere nella terra delle nostre campagne, per tutta la vita.

Sono rimasto ricoverato quasi un mese nella struttura Ospedaliera di Cona, dove, devo ammetterlo per dovere di cronaca, sono stato seguito nel modo più adeguato, finendo poi la mia degenza nel noto Ospedale Privato Accreditato di viale Cavour, "Quisisana", dove debbo dirvi che sono veramente stato trattato con i guanti di velluto, perché l'attenzione verso la cura del malato viene al primo posto non solo per i Medici, ma anche per tutto il resto del Personale che vi lavora all'interno.

Ora sono nuovamente con voi pronto a scrivere come sempre di ciò che va e di ciò che invece non quadra nella nostra Città, proprio per questo a mio malincuore debbo ravvisare che non tutta la mia degenza è stata così rosea, per quanto dolorosa, come fino ad ora vi ho raccontato...infatti se da un lato ho trovato sia nel Pubblico (Ospedale Sant'Anna di Cona) che nel Privato (Ospedale Privato Accreditato "Quisisana") un ottimo Servizio Sanitario, per un breve periodo ho anche assaporato il rovescio della medaglia passando qualche giorno in un'altra Struttura Sanitaria Privata della nostra Città, dalla quale ahimè non mi vergogno certo a dirvelo sono fuggito a stampelle levate, personale inadeguato, stanze fatiscenti e soprattutto, con il caldo di quel periodo, aria condizionata solo per clienti col conto corrente bello grasso...come dire se sei un malato qualunque respirati la nostra afa ferrarese così mentre prendi fiato ne approfitti per bere.

Ora vi saluto miei Cari Amici, presto tornerò a scrivere con regolarità ma ci tenevo a farvi sapere che almeno per questa volta non vi ho abbandonati.

Graziano Cardi